giovedì 28 aprile 2016

I fotogrammi

Vorrei sviluppare tutte le vostre foto. Vorrei tappezzare i muri con i vostri sorrisi. Con le vostre lacrime. Alzare lo sguardo e vedere i vostri occhi svegli, i nostri assonati. Le vostre facce lisce e le nostre occhiaie. Fermare sulle pareti i momenti belli e quelli brutti. Lasciare stampato quando eravate piccoli e noi più magri. Quando siete cresciuti e noi anche. Quando avevate i cappelli corti e poi lunghi. Quando i nostri hanno cominciato ad imbiancare. Vorrei vedere le foto che non ci sono ma le tengo in testa, quelle dei piedi minuti che diventano grandi. Pareti piene di baci e abbracci, di spinte e di graffi. Piene di ferite e di cerotti miracolosi. Guardarmi intorno e vedere noi che non sbiadiamo, che cambiamo, che siamo sempre noi, che ci attorcigliamo per separarci di nuovo. Vorrei sviluppare la mia mente intera per non perdermi un attimo. Voi che dormite e noi che ci svegliamo. Voi che lottate contro di noi e noi che non vinciamo quasi mai. Aprire le finestre senza far volare via le immagini appese. E incollare ancora e ancora ogni minuto, tutta presa dalla paura che si sovrappongano i ricordi. Ma dicono che non succederà. E che dentro di me, nonostante gli anni e i centimetri che si alzano, rimarrà ogni vostro fotogramma.

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